Come sviluppare un'immagine corporea positiva

Liveflow| 22 maggio 2021
Come sviluppare un'immagine corporea positiva

Nella nostra cultura occidentale – fortemente influenzata dalla cultura della dieta – la grande maggioranza delle donne coltiva sentimenti negativi riguardo al loro aspetto fisico e spende tantissimo tempo, energia e risorse a occuparsene.

Sviluppare un’immagine corporea positiva, ovvero nutrire sentimenti positivi in relazione al proprio corpo a prescindere dal suo aspetto fisico, è la chiave per benessere, felicità, progresso ed empowerment. Ed è proprio questo che vorrebbero aiutarci a fare le gemelle Lexie e Lindsay Kite con il loro libro “More than a Body” e il loro blog, dal quale abbiamo tratto l’ispirazione per questo articolo.

Riconoscere

Secondo le Kite lo standard di bellezza è diventato sempre più difficile da raggiungere perché i media ci presentano la donna ideale come alta, giovane, magra, abile e con la pelle liscia e immacolata.

Laura Thomas – autrice del libro “Just Eat It” sostiene che questi messaggi incrementano il nostro focus sul proprio corpo. Le ricerche, secondo Thomas, hanno provato che il consumo di media digitali peggiora l’immagine corporea, aumenta l’interiorizzazione dell’ideale di magrezza, il confrontarsi sull’apparenza, l’insoddisfazione per il proprio peso e la spinta del volere dimagrire.

Il primo passo consigliato dalle Kite sarebbe quello di riconoscere questa sfida e prendersi un periodo di digiuno da messaggi e immagini che amplificano gli standard di bellezza perché ti può aiutare a riconoscere quelli verosimilmente poco reali che hanno scatenato in te pensieri negativi riguardo al tuo corpo e distorcono le tue idee di bellezza e valore.

Puoi anche provare a seguire persone che non rappresentano gli standard di bellezza. Guarda il nostro Lascia stare la dieta e trova il piacere di muoverti blog per alcuni suggerimenti e degli account Instagram alternativi da seguire.

Riflettere

Hai mai notato come percepisci la tua camminata quando pensi di essere osservata? Io si! Prima di iniziare ad approfondire questo argomento non ci avevo fatto caso, ma poi mi sono resa conto che quando mi sento osservata mi concentro molto di più su me stessa e divento rigida e meno naturale nei movimenti, anche se non ho nessun interesse a farmi notare in modo positivo.

Le Kite, che sono americane, sostengono che nella nostra cultura occidentale le donne sono spesso presentate come corpi idealizzati, quasi oggetti di consumo piuttosto che essere umani. Questo porta donne e ragazze all’oggettivazione del sé: osserviamo costantemente e spesso inconsciamente come si presenta il nostro corpo agli altri. La nostra autostima si abbassa e subentrano degli effetti a catena, spesso addirittura dannosi, come un alimentazione disturbata, evitare le attività sociali, un allenamento ossessivo, il ricorso alla chirurgia plastica ecc.

Un passo molto valido per cambiare questo è sicuramente riflettere sul proprio atteggiamento. Io me ne rendo conto quando mi sto osservando da fuori e così a volte riesco a spostare la prospettiva: invece di osservarmi da fuori cerco di sentire il mio corpo da dentro.

Prova anche tu a riflettere sull’impatto che l’oggettivazione ha su come ti vedi e come ti senti.

Una volta consapevole della propria reazione potresti cercare lo stato di “flow”, cioè uno stato mentale focalizzato e concentrato su quello che stai facendo in quel momento, perdendo completamente il senso per ora e luogo. Forse lo hai già provato quando ti immergi in un’attività che ti piace e che ti assorbe completamente.

Lo stato del “flow” ti permette di spostare il tuo focus dall’esterno all’interno e lo puoi provare anche durante una lezione di Pilates. Con un “soft focus” su muscoli, articolazioni e i movimenti del corpo accompagnati dal tuo respiro, questi diventano più leggeri e fluidi, e il tempo vola…

Qui puoi prenotare una lezione di Pilates gratuita.

Ridefinire

Potremmo insieme ridefinire il concetto della bellezza – iniziare cambiando il modo di pensare, parlare e trattare l’argomento dell’estetica. Perché non considerare l’esistenza di più estetiche come abbiamo descritto in questo blog?

In più, bisogna che ci ricordiamo quello che dicono anche le gemelle Kite, ossia che il nostro corpo è uno strumento da utilizzare per il nostro bene e non un'opera da ammirare.

E a questo siamo particolarmente dedicati da LiveFlow. Proprio tramite il movimento possiamo imparare a sentire il nostro corpo e apprezzarlo per quello che fa piuttosto che guardarlo e giudicarlo per i suoi difetti.

L’importante è trovare un’attività che ti piace fare. Se vuoi fissare obiettivi per il tuo allenamento, evita quelli focalizzati sull’apparenza come il peso o le misure, e fissa invece un obiettivo di fitness. Ad esempio, come vorresti sentirti e migliorare le tue prestazioni. Puoi decidere di correre, camminare, nuotare più veloce o più a lungo del solito. Puoi provare a perfezionare l’esecuzione dell’esercizio dei “100” di Pilates o aumentare i piegamenti sulle braccia (un esercizio che io personalmente vorrei migliorare perché mi fa sentire una vera “badass”).

Puoi trovare compagnia per l’allenamento e per un incoraggiamento reciproco anche online, ad esempio nel nostro gruppo Facebook “La LiveFlow Community”.

Resistere

L’opporrsi ai consueti ideali di bellezza che per la maggior parte di noi sono irraggiungibili e quindi dannosi per la nostra salute fisica e mentale, è un processo continuo.

Su questo sito abbiamo trovato alcuni suggerimenti per sfidare il contesto nel quale ti trovi.

Puoi, ad esempio, chiederti:

  • A chi/che cosa paragoni il tuo corpo e come ti fa sentire?
  • Quali sono i messaggi dei media riferiti alla bellezza e alle donne?
  • Quando e quanto ti fai influenzare dalla cultura della dieta?

Possiamo resistere ai messaggi che ci fanno sentire male come descritto prima, ed evocare invece la diversità, lasciare spazio a tutti e diventare più creativi, più aperti, più tolleranti.

Per questo occorre anche che smettiamo di commentare l’aspetto di altre donne ed esprimerci se non siamo d’accordo con i messaggi che sentiamo in giro. Se vogliamo evitare che le nostre figlie siano troppo influenzate dalla cultura della dieta dobbiamo continuare a farci delle domande e a parlarne con le persone intorno a noi invece di accettare tutto com’è.

Se ti interessa cercare di cambiare qualcosa insieme a noi puoi iscriverti al nostro gruppo Facebook “La LiveFlow Community”.

Ripartire

Tramite delle ricerche le gemelle Kite hanno sviluppato l’idea del “body image resilience” – la resilienza riferita all’immagine corporea. Sarebbe l’abilità di sfruttare le sfide con cui veniamo confrontate come un’opportunità per imparare e diventare più forti di quello che saremmo state senza queste esperienze.

Agli ostacoli che la vita ci oppone troviamo sempre un modo di reagire, e allora perché non rispondere in un modo che ci fa sentire meglio invece di cedere a meccanismi perfino dannosi (restrizione di cibo, allenamento ossessivo, digiuno ecc.) per cercare di “aggiustare” il nostro corpo?

Inoltre, Kylie Mitchell scrive sul suo blog che un’immagine corporea positiva non significa amare il proprio corpo, ma piuttosto pensarci di meno (o in maniera neutrale) perché sei impegnata a vivere la tua vita pienamente.

Questo elenco riassuntivo è un buon punto di partenza per ripartire e riprenderci in mano la situazione:

  • Affronta in maniera critica il modo in cui i messaggi sullo standard di bellezza possono distorcere la relazione con il tuo corpo e il tuo senso di valore.
  • Cerca il “flow” nelle tue attività quotidiane e rifletti sullo scopo della tua vita oltre a quello di fungere come decoro per il mondo.
  • Acquisici una potente sensibilità di controllo e autostima, usando il tuo corpo come uno strumento invece come un opera estetica.
  • Unisciti ad altre donne, ad esempio nel nostro gruppo Facebook “La LiveFlow Community”, dove sei sempre benvenuta.
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