Come toglierti la voglia di dimagrire? 5 consigli per riflettere

Liveflow| 23 aprile 2022
Come toglierti la voglia di dimagrire? 5 consigli per riflettere

Nel’ultima newsletter "Come toglierti la voglia di dimagrire?,,," ti ho rivelato 2 fattori importanti da conoscere per smettere di voler dimagrire.

Sono fattori avvalorati dalle ricerche citate, che potresti anche abbracciare – almeno con la testa. Ora però, per sentire veramente fino in fondo il grande VAFFANCULO e smettere sinceramente di voler essere più magra, avrei 5 consigli da darti:

  • accettati come sei adesso
  • abbraccia l’imperfezione
  • non paragonarti ad altri
  • inizia a volerti bene e apprezza quello che sei in grado di fare
  • focalizzati su quello che vuoi veramente nella vita

Accettati come sei adesso

Lo so, hai appena tirato fuori i vestiti estivi dell’anno scorso e scoperto che ti stanno stretti. È facile che, a prescindere dal fatto che tu stia andando bene sulla strada per diventare una mangiatrice intuitiva (intuitive eater), quella circostanza ti butta indietro a un punto al quale la mentalità della dieta è pronta ad accoglierti a braccia aperte.

Accetta il fatto che una parte di te desidererà sempre di essere più magra perché – diciamoci la verita – nella nostra cultura il corpo magro, bianco e giovane è un vero privilegio… Ma come hai già visto nella mia newsletter precedente, le diete non funzionano.

Dovresti allora, invece di combattere o sopprimere il desiderio di perdere peso, farti delle domande:

  • Che cosa cambierebbe con un corpo più magro?
  • Perché questo è importante per te?
  • Quali sarebbero le alternative che ti possono dare la stessa soddisfazione (eventi, relazioni, cultura…)?
  • Che cosa sogni di fare con un corpo più magro?
  • Cosa ti impedisce di fare già adesso le cose che desideri?

Inizia a volerti bene e apprezza quello che sei in grado di fare

Gli americani usano la parola “self-compassion”, che secondo il IE Workbook significa avere una considerazione ad approccio neutrale e tollerante verso se stessi e le proprie azioni.

Se a una persona non vuoi bene non ti viene voglia di trattare bene questa persona. La stessa cosa vale per te: devi iniziare a volerti bene. Le tue azioni devono arrivare dall’amore per te stessa e non dall’odio. Pensa, ad esempio, alla differenza relativa al movimento: come sarebbe scegliere le scale invece dell’ascensore, perché gambe, polmoni e cuore lo apprezzerebbero, e non come punizione per aver mangiato “troppo” a cena?

Non è facile passare dall’odio all’amore per il proprio corpo in un attimo, ma aiuta sapere che l’odio non porta a nulla di positivo. Potresti iniziare semplicemente con la neutralità. Potresti sentire gratitudine per quello che il tuo corpo fa per te. Puoi scegliere anche soltanto alcune parti del tuo corpo come, ad esempio, i piedi. Come senti i tuoi piedi? Che cosa apprezzi di loro? Cosa ti rendono in grado di fare? Come potresti ringraziarli?

Abbraccia l’imperfezione

Penso che il Pilates mi abbia attirato anche per un’idea di perfezione: donne con corpi e movimenti da ballerina in posizioni difficili ma eseguite con precisione, tanta eleganza e grande cura ai dettagli.

Ma sembra che anche il mondo del Pilates stia cambiando. La mia insegnante di BASI Pilates Ilaria Pulidori sostiene che l’intenzione dell’esercizio conta più dell’esecuzione perfetta. Anche James d’Silva di The Garuda ci insegna di lavorare con il corpo “del momento”, cercando la forma onesta e non quella perfetta, e aggiunge:

“Rispetta e ama la tua struttura. Sei un essere unico quindi non cercare di essere qualcun altro. Rispetta le tue forme e le transizioni. È l’unico modo per migliorare la tua struttura. Non puoi essere qualcun altro.”

Cerchiamo di diventare più tolleranti e inclusivi verso noi stessi come anche verso gli altri. Lasciamo spazio a imperfezioni e diversità di corpi, peso, aspetto fisico etc.

Non paragonarti ad altri

Qui mi riconosco particolarmente. Mi sono sempre paragonata alle altre donne, quelle nelle riviste di moda, nei film in TV e sui social media. Entrando in un locale guardavo prima le donne, come si presentavano e come erano vestite. E questo mi ha reso molto consapevole di me stessa. Pensavo tanto a come mi presentavo e cosa ne avrebbero pensato gli altri che facevo fatica a rilassarmi, chiacchierare e divertirmi. Secondo me puoi guardare gli altri per farti ispirare – non per buttarti giù, ma quantomeno per tirarti sù. Il modo in cui vedi te stessa non deve dipendere da come tu vedi gli altri.

Chiarisci che cos’è veramente importante per te

Quando siamo immerse nella cultura della dieta, tempo ed energia sono consumate dal pensare al prossimo pasto, preparare, calcolare le calorie, studiare i macro, pesare il cibo e il corpo, misurare tempo e distanza della corsa, anticipare una cena con amici con più allenamento, pentirci per aver “sbagliato” e così via.

Togliendo queste abitudini rimane un vuoto – ed è qui che devi farti delle domande importanti come, ad esempio:

  • Che cosa voglio veramente nella mia vita?
  • Di che cosa ho bisogno?
  • Quali sono i miei valori?
  • Che cos’è veramente importante per me? E perché è importante?

Quando un giorno ti guardi indietro vorresti ricordare una vita focalizzata sul tuo aspetto fisico attraverso controllo, ossessioni, rinunce, restrizioni, abbuffate e sensi di colpa? No, vero? Penso che ti verrebbe in mente una strada più significativa da intraprendere.

Ma anche soltanto guardando un giorno alla volta scoprirai la soddisfazione di poter uscire all’improvviso con gli amici, di non lasciare più alla bilancia il potere di decidere sul tuo umore, di donare i vestiti che non ti fanno sentire bene, di muoverti per il puro piacere di muoverti, di goderti in pieno una cena in famiglia… Prova tu ad aggiungere altre soddisfazioni (tira fuori carta e penna e scrivi).

Questa tua lista la potresti salvare e tirare fuori quando senti riemergere la fantasia di come sarebbe meglio la vita se fossi più magra.

E infine, se ti interessa, unisciti a noi nel nostro gruppo Facebook “La LiveFlow Community", dove lavoriamo insieme per trasmettere un messaggio diverso riguardo alla relazione con il proprio corpo e l’approccio al fitness.

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