La fame emotiva non è il problema...

Liveflow| 10 dicembre 2022
La fame emotiva non è il problema...

L’emotional eating ovvero la fame emotiva non è un problema in sé. Lo è diventato invece per via della mentalità della dieta.

Che cos’è veramente la fame emotiva?

Ora, per spiegarmi meglio, iniziamo a capire che cosa si intende con fame emotiva.

  • La fame emotiva è un modo “normale” di godersi il cibo, per alleviare o distrarsi da emozioni negative.
  • Persone che hanno un rapporto intuitivo con il cibo (Intuitive Eaters) non vedono la fame emotiva come un problema. In effetti, non fanno neanche uso di questo concetto per descrivere le proprie abitudini. In altre parole, queste persone
    • o usano questo strumento poco frequente in modo inconsapevole
    • o addirittura, di fronte a stress ed emozioni difficili, perdono proprio l’appetito.
  • Le persone che invece hanno una storia di dieta, peso yo-yo, restrizioni ecc. tendono a usare frequentemente il cibo per affrontare le emozioni
    • e così per queste persone il cibo diventa spesso un meccanismo che scatena poi l’abbuffata.

Quando la fame emotiva si trasforma in un’abbuffata

Il concetto della fame emotiva in realtà esiste solo grazie alla mentalità della dieta. Il desiderio di controllare il nostro peso fa sì che la fame emotiva si trasforma in un’abbuffata che ci fa sentire male in tutti i sensi.

L’abbuffata allora si può descrivere come la risposta del nostro corpo e della nostra mente alla dieta, alle restrizioni o al sentirsi deprivati.

L’abbuffata potrebbe verificarsi quando:

  1. Non mangi abbastanza. 
  2. Non mangi in maniera abbastanza variata.
  3. Ti stai preparando mentalmente a una dieta.
  4. Ti senti in colpa per aver mangiato qualcosa di “sbagliato” o “proibito”, ossia quando ritieni alcuni cibi permessi, sani o validi e altri no.
  5. La mentalità della dieta ti spinge a un comportamento controllato.

Ecco cosa puoi fare

Se ti capita di sentirti perdere il controllo di fronte al cibo, è molto probabile che stai seguendo almeno uno di questi 3 comportamenti:

  • Il controllo del cibo
  • Il controllo del peso
  • L’autocritica delle tue scelte rispetto al mangiare e all’aspetto fisico.

Il controllo del cibo

Il controllo del cibo come, ad esempio, ridurre le porzioni, limitare le calorie, evitare certi tipi di cibo per sentirsi bene e brave risulta quasi sempre in un effetto a rimbalzo che diventa come il pendolo che dondola tra dieta e abbuffata. 

Il controllo e la soppressione dei nostri desideri naturali rispetto al mangiare prima o poi finisce con il ribellarsi a questo controllo.

Il controllo del peso

Vivendo immersi nella cultura della dieta è normale sentire il desiderio di dimagrire o avere paura di ingrassare. Il problema è che il 95% delle diete falliscono e ci fanno cadere in un circolo vizioso tra dieta e abbuffata, oltre a tanti altri effetti negativi causati dalla dieta e dei quali puoi leggere di più nel mio blog post “La dieta no – ma la salute?”

Quindi bisogna lasciar perdere il desiderio di cambiare aspetto fisico per convincersi finalmente di abbandonare le regole impostate dall’esterno con lo scopo di controllare il nostro peso. 

Con il focus sulla self-compassion, il rispetto e la compassione verso se stessi, possiamo iniziare ad accettarci e a prenderci cura del nostro corpo com’è ora. Impariamo ad ascoltare la sua saggezza e ad assecondare i suoi bisogni, e pian piano il corpo arriverà da solo a stabilizzarsi sul peso che è giusto per noi. 

L'autocritica delle tue scelte rispetto al mangiare e l’aspetto fisico.

Se dividi il cibo in categorie come buono/cattivo, permesso/proibito, sano/spazzatura e per qualche motivo ti capita di mangiarne un po’ di quello “proibito”, è facile che ti lasci andare, pensando che “ora ho sbagliato ma tanto vale, domani inizio di nuovo con la dieta”. 

In più, l’autocritica per la scelta del cibo “sbagliato” ci fa soltanto stare male e sentire in colpa, che ci porta, insieme ad altri motivi, a continuare a mangiare “perchè intanto ho fallito”.

Inoltre, la critica riguardante il nostro aspetto fisico funziona spesso come la motivazione primaria per metterci a dieta, controllarci, limitarci ecc., cioè tutti i comportamenti che ci portano a finire proprio nel circolo vizioso dieta - abbuffata.

Rifiutare la mentalità della dieta e la grassofobia ci aiuta a smettere di giudicare il cibo e il corpo, sia il nostro che quello degli altri. La fame emotiva svanisce dal nostro vocabolario e iniziamo a goderci il cibo con grande serenità. Possiamo riprendere in mano la nostra vita per dedicarci a cose più importanti per noi che non snellire, cambiare e controllare il nostro fisico.

Se vuoi sapere come io ti posso aiutare mandami un messaggio.

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