Che cosa significa ascoltare il proprio corpo?

Liveflow| 01 agosto 2021
Che cosa significa ascoltare il proprio corpo?

Che cosa significa ascoltare il proprio corpo?

“Ascolta il tuo corpo” è un consiglio che abbiamo dato spesso in diversi articoli sul nostro blog perché si tratta di un’abilità veramente utile di cui disporre nella vita, ma che purtroppo spesso perdiamo durante il percorso che compiamo dall’essere bambino ad adulto.

Io sto cercando di recuperare questa connessione tra corpo e mente dopo tanti anni in cui mi sono fidata più che altro di segnali da fuori, soprattutto per quanto riguarda l’alimentazione e l’allenamento. Sono diventata più consapevole dei segnali che mi da il mio stomaco e capisco quando ne ha avuto abbastanza del gelato artigianale affogato nella Nutella, ma il guaio si verifica perché faccio ancora fatica a capire quando il palato, gli occhi e il cervello hanno raggiunto il loro livello di soddisfazione. Questi ultimi secondo la mia esperienza sono segnali più astratti, più intuitivi e perciò più difficili da registrare e interpretare.

I segnali fisici dell’allenamento

I segnali più semplici da cogliere e interpretare sono proprio quelli che ti mandano i tuoi muscoli il giorno successivo a un allenamento magari diverso dal solito, o quando ti spingi a correre più veloce o più lontano. Inoltre, è normale che il tuo corpo non si senta a suo agio e ti chiede un allenamento più dolce o più corto quando ritorni alla routine dell’esercizio fisico dopo un interruzione.

Se invece ti senti affaticata, stanca e senza energia per un periodo più lungo, il tuo fisico probabilmente ha bisogno di una pausa più lunga per potersi riprendere.

Inizia a riconoscere la differenza tra questi segnali per poter soddisfare le richieste del tuo corpo.

Il ruolo del cervello

Quando il cervello si mette in mezzo, le cose diventano però più difficili. Questo mi capita, ad esempio, per quanto riguarda l’esercizio fisico. Corro regolarmente perché mi piace e mi fa sentire bene sia fisicamente che mentalmente e perché ho paura che se mi fermo per troppo tempo, con l’età diventa sempre più difficile riprendere. Ma a volte, quando non ho colto (oppure – se devo essere sincera – ho ignorato per motivi descritti più avanti) i segnali dello stomaco, dicendomi che vorrebbe non ricevere più torta al cioccolato appena sfornata, è difficile capire se vado a correre per bruciare calorie o per il vero e puro piacere di correre.

Se va tutto bene, il cervello agisce come un alleato aiutandomi a smettere di mangiare il cioccolato fondente con caramello salato ricordandomi che sarebbe un vero peccato se più tardi non riesco a godermi una buona cena insieme alla mia famiglia. Comunque, in altre occasioni il cervello mi spinge a ignorare i segnali del corpo saltando una modifica per arrivare in una posizione di Pilates per la quale non sono pronta, per motivi vanitosi o per impazienza, rischiando così di farmi male.

Come fai allora ad ascoltare il tuo corpo? Che cosa significa? Come fai a capire la differenza tra i messaggi che arrivano dal corpo e quelli che arrivano dal cervello?

Puoi fare come me, prendendoti il tempo di sperimentare seguendo questi spunti:

  • Senti il tuo battito cardiaco
  • Rallenta
  • Impara a scannerizzare il tuo corpo
  • Scrivi
  • Sii gentile con te stessa

Senti il tuo battito cardiaco

Sentire il battito cardiaco è un buon inizio per sintonizzarsi con il proprio corpo, com’è descritto anche nel libro “Intuitive Eating” di Evelyn Tribole e Elyse Resch. Metti due dita sull’arteria del polso e senti il ritmo del cuore con il quale pompa il sangue attraverso le vene. Ora togli le dita e cerca di sentire questo ritmo pulsante in altre parti del corpo. Probabilmente lo senti nel petto ma riesci anche a sentirlo nelle gambe, nelle dita dei piedi, nello stomaco o nelle braccia?

Se non senti niente… continua a praticare.

Rallenta

Consiglio semplice ma non facile.

Io mi muovo velocemente e faccio tante cose insieme. Mi piace essere efficiente e anche se non vado di fretta ormai è diventato un abitudine. Questo mi impedisce di sintonizzarmi con il mio fisico. Quando mi ricordo cerco di rallentare e meglio ancora fermarmi del tutto per fare assolutamente nient’altro che ascoltarmi.

Chiediti se ciò che credi sia meglio per te in questo momento arriva davvero da segnali dentro di te oppure se sei influenzata da altre fonti, come social media, pubblicità, televisione, amici, etc.

Può sembrarti difficile capire la differenza ma questo è perfettamente normale. Siamo costantemente esposti a informazioni da fuori, vediamo la vita apparentemente perfetta degli altri e ci paragoniamo a loro. Perciò i nostri veri desideri e bisogni si perdono un po’ nella confusione.

Rallenta, respira e chiediti di che cosa hai bisogno. Fissa i tuoi obiettivi in linea con le risposte che avrai.

Impara a scannerizzare il tuo corpo

Questo lo puoi fare prima, durante e dopo un’eventuale lezione di Pilates oppure in un qualsiasi altro momento della giornata.

Durante una lezione di Pilates noi insegnanti ti incoraggiamo a scannerizzare il tuo corpo. Io, quando insegno, faccio gli esercizi insieme ai miei allievi e se per caso noto tensioni nella mandibola o nelle spalle chiedo ai miei allievi di portare l’attenzione in queste stesse aree. Così ti facciamo da guida nella scoperta dello stato del proprio fisico invitandoti a chiarire se ci sono tensioni o se stai impiegando muscoli che non servono per fare un certo movimento. Se vuoi provare una lezione gratuita puoi prenotarti qui.

In questo momento davanti al pc sento:

  • lo stomaco piacevolmente pieno dopo aver fatto una bella colazione
  • sento le spalle un po’ tese forse per la mia posizione non tanto “corretta”, forse per alcune cose che ho da fare oggi che mi pesano un po’
  • ho le gambe appoggiate su una sedia e sento il bordo un po’ fastidioso sul polpaccio
  • sento i glutei ben appoggiati sulla sedia

Prova anche tu a fare la stessa cosa. Controlla eventuali tensioni, respira profondamente e porta questo respiro nell’area delle tensioni, aiutando così i muscoli a rilassarsi. Cerca di capire se l’eventuale sconforto origina da semplici segnali del fisico che ti chiede di cambiare posizione oppure da segnali che richiedono un’azione a livello mentale o sentimentale.

Scrivi

Forse non ti piace a scrivere o forse fai fatica a trovare il tempo. Ma lo consiglio vivamente per il lato meditativo che inizia quando metti la penna sul foglio e la fai scivolare. Non pensare troppo come e cosa scrivere. Lascia che la mano si muova – nessuno deve leggere quello che scrivi e non deve per forza avere un senso.

Puoi rispondere semplicemente alla domanda “Come mi sento in questo momento?”, senza riflettere troppo.

Questo ti aiuta a frenare la corsa del cervello e diventare consapevole dell’adesso. Dopo un po’ puoi rileggere quello che hai scritto e forse scopri qualcosa di nuovo su di te, riconosci certe tendenze, capisci come il tuo corpo reagisce in determinate situazioni, trovi delle risposte alle tue domande.

Anche se non scopri niente, credo che il semplice atto di fare qualcosa senza uno scopo predefinito è un bene in sé, soprattutto se sei come me, cercando di essere super efficiente e con l’idea di non aver mai tempo da sprecare.

Sii gentile con te stessa

Prima di iniziare un eventuale allenamento o quando ti alzi al mattino controlla il tuo stato mentale semplicemente chiedendoti: “Come sto?” Forse senti il bisogno di fare un paio di respiri profondi, forse devi bere o magari la tua musica preferita in questo momento farebbe tutta la differenza.

È importante parlare bene a se stessi (“positive self talk”): devi rimanere positiva nel modo in cui parli a te stessa soprattutto in situazioni nelle quali ti senti giù o ti senti di aver fallito perché hai fissato i tuoi obiettivi troppo in alto o ti stai confrontando con ideali di bellezza o particolari modi di mangiare, di vivere etc. irraggiungibili.

Infine, imparare di nuovo ad ascoltare il proprio corpo richiede pazienza e pratica. In più, quando sei riuscita a cogliere i segnali e capisci cosa significano devi anche onorare eventuali richieste. Io – anche se ora sento lo stomaco che mi dice basta al gelato artigianale affogato con cioccolato fuso e sono diventata più brava a capire quando occhi, palato e cervello sono soddisfatti – trovo spesso tanti motivi per continuare…

Ho scoperto alcune cose che mi aiutano in queste situazioni ma questo sarà per un altro blog post.

Se tu hai dei buoni consigli su cosa funziona per te, ci farebbe piacere se li condividessi nel nostro gruppo su Facebook “La LiveFlow Community”.

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