L'accettarsi inizia con lutto per la perdita del ideale perfetto

Liveflow| 06 novembre 2021
L'accettarsi inizia con lutto per la perdita del ideale perfetto

“... la paura di invecchiare. Nel momento in cui ti scrolli di dosso la paura, ti scrolli di dosso il giudizio che non è il tuo, ma viene sempre da fuori: abbiamo sempre paura di essere giudicati vecchi dagli altri, di essere visti vecchi dagli altri. In realtà noi stiamo bene con noi stessi, soffriamo quando ci mettiamo a confronto con un ideale che è costruito dalla società. Dal momento in cui uno si emancipa da questo discorso, riesce a vedere la bellezza della vita dal primo giorno fino alle fine. Come si dice: nel viaggio.” Alessandra Ferri, in “Vanity Fair”, n. 26-27, luglio 202.

Queste parole di Alessandra Ferri mi piacciono moltissimo e sono direttamente trasferibili per quanto riguarda misure e forme del corpo, colore, abilità, genere, etc.

Il problema nel vivere una vita serena consiste nel fatto che per la maggior parte di noi – e per tutti quanti quando arriviamo a una certa età – bisogna accettarsi lasciando andare il sogno del corpo perfetto o la paura di perderlo, insieme a tutti i privilegi che se ne vanno con esso, e bisogna confrontarsi invece con la stigmatizzazione che entra in scena.

Le persone che vivono in un corpo grasso, in generale si sentono stigmatizzate e sono spesso vittime di fat phobia. Allora perché non cercare di dimagrire a tutti i costi? Perché per la maggior parte di noi le diete, come emerge da molteplici ricerche citate nel libro “Health at Every Size”, non funzionano e, al contrario, danneggiano la salute.

Non vuol dire lasciarsi andare ma permettersi di vivere

Se vogliamo vivere meglio dobbiamo accettarci come siamo in questo momento. Dobbiamo abituarci al fatto che non possiamo controllare il nostro corpo alla perfezione con cibo e allenamento, almeno non se vogliamo anche vivere in maniera serena. In più, non possiamo sicuramente controllare il fatto che il corpo cambia con l’età e allora prima o poi dobbiamo arrenderci, che non significa lasciarci andare:
"It is not about letting yourself go but letting yourself be".

L’accettarsi inizia con il lutto per la perdita dell’ideale perfetto

Per fare veramente pace con cibo, corpo e allenamento bisogna abbandonare il sogno della vita perfetta e a tutte le cose in cui abbiamo creduto e sperato di poter fare una volta raggiunto il nostro ideale. Dobbiamo elaborare l’idea che abbiamo speso tanto tempo, energia e soldi per ottenere un corpo perfetto oppure per mantenerlo con successo, ma probabilmente accompagnati da un bel po’ di sofferenza.

Per iniziare ad accettarci come siamo e abbandonare il sogno della vita perfetta potrebbe essere una buona idea fare riferimento al modello delle 5 fasi del lutto di Elisabeth Kübler-Ross, come hanno fatto già sul sito “Made on a Generous Plan”.

Ogni fase presenta consigli e strumenti per aiutarci a guidare le emozioni connesse a quel tipo di perdita. Le fasi non si rivelano necessariamente in maniera lineare, comunque qui iniziamo con la fase della negazione.

Negazione

Ho deciso di lasciare crescere i miei capelli non tingendoli più ma abbracciando il loro ormai naturale colore, cioè il grigio. Ma ogni tanto mi chiedo se non era meglio tingerli ancora per un po’, aggrapparmi ancora per un paio d’anni all’immagine e ai privilegi della gioventù e dimenticarmi degli altri segni della vecchiaia che non potrò più continuare a nascondere.

Quando devi lasciare andare il sogno del corpo ideale è normale vivere dei momenti di negazione. La cultura della dieta la conosciamo bene ormai, il mondo intorno a noi continua a mandarci gli stessi messaggi di cosa sia normale e cosa no ed è molto più facile adeguarsi alla norma e continuare come si è sempre fatto. In questa fase siamo spesso dubbiosi su che cosa sia giusto fare e tendiamo a dimenticare il nostro rapporto di amore e odio con bilancia, restrizioni, abbuffate e duro allenamento per bruciare le calorie in eccesso.

Ci sono delle domande che ti puoi fare nella fase della negazione, quali:

  • Che cosa ti perdi sulla strada per raggiungere l’ideale perfetto?
  • Quali sacrifici devi fare per mantenerti sempre magra o perdere peso?
  • Che effetto ha sulla tua vita sociale il focus su cibo, corpo e allenamento?
  • Che cos’è veramente importante per te?
  • Che cosa vuoi ricordati guardandoti indietro: la lotta per il corpo perfetto o aver vissuto una vita intenzionale e significativa?

Patteggiamento

Potrei soltanto tingermi i capelli… Sarebbe come truccarmi, e per il resto accetterei i segni della vecchiaia e lo stato in cui mi trovo. Oppure, per quanto riguarda la dieta, possiamo patteggiare decidendo di perdere giusto questo peso di troppo, dopodichè lavoriamo seriamente per uscire dalla mentalità della dieta. Ma in questa maniera non cambia niente di profondo: continuiamo a credere che quando un giorno siamo perfetti la nostra vita sarà perfetta, in stile “comincerò a vivere e a realizzarmi quando avrò ottenuto il corpo perfetto”.

Ecco le domande che ti puoi porgere:

  • Quali sono le ragioni per rimandare la vita che vuoi vivere?
  • Perché pensi che la vita sarà diversa con un corpo perfetto?
  • Quali convinzioni hai riguardo alla vita perfetta?
  • Che cosa pensi di poter fare con il corpo ideale che non puoi fare ora?
  • Come potresti sfidare queste convinzioni?
  • Che cosa puoi iniziare a fare già da subito?

Rabbia

L’articolo menzionato prima sostiene che in questa fase ci arrabbiamo, soprattutto con noi stesse. Io non sono proprio arrabbiata ma penso che avrei potuto approfondire e fare meglio alcune cose se non fossi stata cosi occupata con delle superficialità come il mio aspetto fisico e come mi vedono le persone intorno a me, un impedimento significativo per vivere la vita pienamente, e del quale puoi leggere di più nel nostro“Come sviluppare un immagine corporea positiva” blog post

Invece di arrabbiarsi con noi stesse sarebbe più costruttivo e più giusto arrabbiarsi con la cultura della dieta e come ci ha insegnato che il nostro valore è misurato prevalentemente sull’aspetto fisico. In questo modo forse possiamo iniziare a cambiare qualcosa sfruttando la nostra rabbia.

Per sfogarti potresti:

  • scrivere tutto quello che ti viene in mente senza farlo vedere a nessuno;
  • scrivere e/o condividere articoli, blog, tweet etc. per iniziare a cambiare qualcosa;
  • e se vuoi provare, insieme a noi, ad abbandonare l'idea della bellezza come valore indispensabile per vivere serenamente, iscriverti al nostro gruppo Facebook “La LiveFlow Community”.

Depressione

È triste abbandonare un sogno, soprattutto se è stato parte della nostra vita per tanti anni. Pensa a quanta energia, tempo e soldi abbiamo speso per adeguarci a uno standard di bellezza costruito dalla società.

Ecco alcuni consigli:

  • guarda questo video super stimolante;

  • non incolpare te stessa ma prenditela con la cultura della dieta;

  • aggiorna i tuoi feed su Instagram con modelli che mostrano realtà diverse. Nel nostro blog post “Lascia stare la dieta e trova il piacere di muoverti” trovi un elenco per ispirazione;

  • trova un movimento che ti piace, in modo da ricordarti che il tuo corpo è uno strumento da usare e non un oggetto da guardare; leggi anche "Come sviluppare un'immagine corporea positiva";

  • trova una comunità di sostegno come, ad esempio, il nostro gruppo Facebook “La LiveFlow Community”;

    Potrebbe anche essere utile rivolgersi a uno psicologo o un terapeuta.

Accettazione

Accettarci esattamente come ci presentiamo in questo preciso istante, insieme alla consapevolezza che con l’età inevitabilmente il nostro corpo cambia, ci permette di vedere la bellezza nel viaggio, come dice Alessandra Ferri.

Per arrivare a questa fase ci vuole pazienza e compassione verso noi stesse e ogni tanto ci troviamo di nuovo nel bel mezzo in una delle altre fasi.

Continua il viaggio sfruttando questi attrezzi:

  • trova un modo per muoverti in maniera piacevole, trovare una sensazione di benessere e non concentrarti più sull’aspetto fisico (qui puoi prenotare una lezione di prova gratuita di Pilates);
  • scrivi;
  • focalizzati sulle cose importanti per dare un contenuto più sostenibile e soddisfacente alla tua vita;
  • non aspettare di ottenere il corpo perfetto per realizzare i tuoi sogni.

Infine, ricorda le parole di Alessandra Ferri: “Dal momento in cui uno si emancipa da questo discorso, riesce a vedere la bellezza della vita dal primo giorno fino alle fine. Come si dice: nel viaggio.”

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